CHI È ROBERTA GALANTINO?

Chi è Roberta Galatino? Cercami nel Web!

Come quando ci si guarda allo specchio e si cerca di capire come siamo; i difetti che sono spuntati improvvisamente, le rughe che caratterizzano la nostra età, un brufoletto di nutella spuntato sul mento, etc.
Così oggi ho deciso di inserire il mio nome Roberta Galantino sul web, precisamente su Google nella sessione immagini  e vedere cosa viene fuori da questo peculiare personaggio.

A parte la prima foto di un’educatrice cinofila omonima, – cosa che mi fa sorridere vista la mia passione e amore per i cani -, si alternano foto di qualche chilo fa che fanno riferimento alla mia attitudine al design, in particolar modo a Cocò&Design alternate a immagini di una Roberta giovanissima relative al mio vecchio studio di Roma e i lavori realizzati. Ma oggi non voglio parlare di design né quindi della mia creatura “Cocò&Design “ma del primo amore “l’architettura”.

Dicono che il primo amore non si scorda mai, e credo che sia la pura verità. Le passioni sono il motore della nostra vita, e per me l’architettura è parte integrante della mia quotidianità ed è stata fonte di ispirazione fin dall’inizio della mia avventura universitaria al Politecnico di Milano.
Ho deciso di raccontarvi di me, cercando di trasmettere chi sono dal punto di vista personale e professionale. Una cosa non esclude l’altra: il mio passato mi ha reso la donna che sono, e il mio lavoro è stata parte integrante di molte scelte.
Mi sono sempre vista come un pulcino spelacchiato, vista la mia chioma riccia e ribelle. Ho alternato fasi di grande successo – personale e professionale – dove la mia chioma era liscia e ben definita.
Una cosa che mi ha sempre contraddistinto è l’autoironia, caratteristica che mi ha permesso di spiccare in mezzo a tutti i miei colleghi inclini più a un rigore più netto e un atteggiamento forse anche troppo rigido. Bisogna sempre mettersi in discussione confrontandosi con chi si ha di fronte, e questo credo sia il mio punto di forza.
Mi piace ascoltare le persone e in particolar modo le esigenze dei miei clienti. Sono molto diretta e spontanea, o mi odi o mi ami!

Ma veniamo al mio grande amore, l’architettura!

Ogni volta che mi viene commissionato un lavoro, dopo un lungo confronto con il mio cliente, parto senza freni, facendomi travolgere dalla passione e dalle mie idee che spuntano sempre durante le ore notturne.
Già, i miei più grandi progetti sono nati nel pieno della notte, sin dall’università quando cacciavo mio fratello dalla mia stanza e verso le 4 di mattina sentivo sussurrare mia madre “Roby vai a dormire”.
Io tiravo dritta imperterrita, fino a che non albeggiava.
Ora la situazione è molto cambiata, ho uno spazio tutto mio uno studio meraviglioso, devo gestire una famiglia oltre che alla sottoscritta, ma la modalità è sempre la stessa: travolta dalla passione e dal piacere di progettare qualche cosa che lascerà un segno indelebile.

Ovviamente non è tutto semplice come sembra, ti confronti sempre con la realtà, con la disponibilità economica e il contesto in cui si inizia il progetto.
Gli anni di grande gloria sono passati, abbiamo tutti lavorato molto bene dal 2000 al 2008 ma la crisi edilizia ha messo a dura prova chiunque bazzicava in questo settore. Filosofia vincente per la sottoscritta “ reinventarsi sempre e mai fermarsi”.

Di nascita e formazione milanese, per proseguire con una parentesi decennale romana dedicata interamente alla professione, giungendo finalmente una tregua in toscana dove la mia professione si è incrociata con la famiglia tanto desiderata, più precisamente mia figlia adottiva Vanessa.

Il mio inserimento in Toscana è stato molto pesante, tanti cambiamenti che hanno preso il sopravvento, che hanno spostato l’ago della bussola dal lavoro a… Tutto il resto, ombreggiando così quella che era sempre stata una mia certezza: la mia professione.
Ma non è stato così, ho finalmente dedicato tempo a me stessa e alla mia famiglia. Difficile spiegare tutto questo ma dopo anni di lotte, ho finalmente compreso che tutto aveva un senso.

Sono riuscita a trovare un giusto equilibrio tra la mia vita personale e quella professionale, senza che un fattore prendesse il sopravvento sull’altro.
Quindi ora che ho raggiunto come persona i miei obiettivi familiari sono pronta a rimettermi in gioco per spiccare le ali un’altra volta ma con la nuova consapevolezza che la mia passione per il mio lavoro farà parte di un percorso di grande crescita personale, il pulcino spelacchiato si trasforma in ARABA FELICE DELL’ARCHITETTURA.