Il mio studio ante “Amico Corona”

Poche settimane fa scrivevo proprio di quanto è stato difficile raggiungere come persona i miei obiettivi famigliari e lavorativi, pronta a rimettermi in gioco per spiccare le ali un’altra volta seguendo un percorso di grande crescita personale, attraversando un mondo dove tutto è accelerato e cambia alla velocità della luce, dove i valori e le emozioni reali vengono sostituite con quelle virtuali.

Ecco qua il mondo accelerato è stato arrestato da questo “AMICO CORONA”; lui ha deciso che è giunta l’ora di fermare questa grande corsa agli affari, questa fame di potere, avidità e supremazia mondiale. L’ho chiamato amico perché sto guardando il lato positivo di questa situazione alquanto paradossale e inquietante, ma illuminante per chi come me sta attraversando un grande cambiamento personale e professionale.

Sono una persona dinamica, iper in tutto….all’ennesima potenza, mi definiscono un vulcano di emozioni e di idee.

Ora che questo vulcano si è fermato cosa si può inventare per organizzare la sua giornata lavorativa/famigliare?

Come sapete sono anche una mamma, e avendo a casa la piccola peste Vanessa sto cercando di incastrare la mia giornata lavorativa contenendo la vitalità della bimba. Ho la grande fortuna di avere lo studio confinante con la mia abitazione e di poter scegliere di andare al lavoro con outfit veramente disarmante, ciabatte-pigiama-felpa, i bigodini li lasciamo alle nonne anche perché la mia chioma in questo periodo cresce in volume ed è incontenibile come la situazione globale del mondo.

Non voglio fare commenti di alcun genere sul nostro “AMICO CORONA” ma condividere la mia giornata tipo, per unirmi virtualmente a voi, perché sento spesso che mi manca l’aria e quando accade penso a quanto sarà bello riabbracciare le persone che non vedo da tempo e parlare con loro del più e del meno solo per il gusto di stare insieme.

Oramai non serve puntare la sveglia alle 6.30, perché il mio risveglio avviene spontaneamente puntualmente un’ora prima. Nella vita normale che non è questa, io e mio marito sembriamo una macchina da guerra, io al parco con Molly la nostra bimba pelosa e lui alle prese con il rito “preparazione asilo Vanessa”. Poi di volata in auto verso la scuola della Vane abbraccio e bacino di saluto e così comincia la giornata dell’architetto.

Ora tutto questo è stato completamente stravolto, non si corre più, e questo è un bene, la sveglia squilla sempre allo stesso orario ma i miei pensieri sono completamente differenti. Appena apro gli occhi rivolgo il pensiero alle persone a me care, che non riesco a vedere poi organizzo mentalmente la mia “giornata in quarantena volontaria” cercando di inventarmi qualcosa per far giocare la bimba accanto la mia postazione lavorativa. Da giorni il mio studio, il mio angolo di paradiso si è trasformato in ludoteca.

Il mio studio post “Amico Corona”

Mi arrabatto tra disegni, mail, call e tenendo uno sguardo a quello che combina la mia coinquilina. Non posso non raccontarvi cosa ha combinato proprio ieri, le ho dato delle forbicine per bimbi per ritagliare i disegni che colorava, e per 5 minuti mi sono distratta, ho sentito un silenzio assordante che da lei è quasi impossibile, e poi ad un tratto alzo lo sguardo dal Pc e la guardo e lei sorridendo mi dice “mamma ho fatto la parrucchiera”, in meno di 5 minuti si è tagliata qualche ciocca di capelli. Provate ad immaginare quello che ho pensato e fatto!!!! Meglio non scriverlo altrimenti chiamate il telefono azzurro!

Insomma finita la mattinata, preparo il pranzo per tutti, e mentre la family mangia io vado a camminare perché è l’unico momento che mi sono lasciata per rifiatare e riconnettermi con la natura. Se il tempo lo permette verso le 14.30 giretto di un’oretta in bicicletta con la Vanessa nel seggiolino, un momento di riscoperta e di leggerezza che dedico a lei facendoli assaporare la semplicità dello stare insieme in luoghi incontaminati della città. Un saluto veloce a distanza ai nonni e poi dritte in studio al lavoro.

Non è facile assolutamente affrontare questa diversità, ma finalmente abbiamo riscoperto l’umanità e il sapore genuino delle emozioni.

In questo momento di emergenza collettiva cerchiamo di stare il più possibile connessi con noi stessi senza scappare, come si faceva prima dell “AMICO CORONA”, tiriamo fuori il meglio delle nostre attitudini pronti a RIPARTIRE TUTTI INSIEME!

Chiudo con questa citazione:

“Se potessi ricominciare da capo, farei esattamente lo stesso. E così farebbe ogni uomo che ha l’ambizione di definirsi tale.”
(Nelson Mandela)

la mia coinquilina